Nell'opera di Marx non è possibile trovare una teoria delle istituzioni politiche. Le sue indicazioni sono generiche. Utopistiche. Manca una teoria dello Stato. Marx si rifaceva all'esperienza della Comune di Parigi per delineare il suo, dei socialisti e dei marxisti, modello di governo. La dottrina marxista, oggi richiamata da certi esponenti politici (in parte no global, in parte grillini e sostenitori della decrescita felice), dava risposte basate sull'estinzione dello Stato, basate sulla democrazia assembleare, basate sulla democrazia diretta (magari, per via telematica senza, lasciatemelo dire da notaio, neanche approfondire i problemi dell'identificazione di chi sta davanti al computer o sulla segretezza del voto) fondata sul mandato imperativo, sull'idea che chiunque, a turno, anche la cuoca secondo una definizione di Lenin, può svolgere funzioni relative all'organizzazione sociale. Bobbio denunciava la fragilità di questa concezione politica. Il M5Stelle riecheggia l'impostazione marxista bocciata da Bobbio, quella dei movimenti del '68, con vene anarchiche? Questo il tema del saggio. Una delle possibili radici del movimento di Grillo.