Lo stile ribelle - qui analizzato in due parti - diventa racconto personale e critica artistica, attraversando il mare agitato dei sentimenti autentici, delle atmosfere rivoluzionarie e delle geografie dell'anima. Nelle prime pagine, si rincorrono e si intrecciano i ricordi di una vita, dando forma al racconto di una giovinezza inquieta e ribelle. Amicizie, avventure, viaggi e amori, sullo sfondo di una generazione che sognava di cambiare il mondo, tra bastoni e barricate. Frammenti eterni di una militanza mai dismessa, che non lasciano spazio al rimorso e al pentimento: quella di Mario Michele Merlino è la testimonianza di un uomo libero, oltre le sbarre di Regina Coeli e le tentazioni del profitto. A quel medesimo stile - nella seconda parte - si ispira Emanuele Casalena, che tratteggia nove ritratti di artisti fuori dagli schemi. Pittura, poesia, scultura, architettura e teatro: il filo rosso dell'arte non conforme si salda alle tempeste del Novecento. Perché ciò che conta è Essere, diventando un tutt'uno con le proprie idee: è questo lo stile di chi - superata la palude della noia borghese - sente di appartenere a una razza di "credenti e combattenti".