Nel bel mezzo del dibattito politico e mediatico sul tema delle nozze gay, e dopo le sentenze della Corte Suprema americana e della Corte Europea dei diritti umani, questo testo appassionato e meditato scompagina le categorie solite e la contrapposizione laici/credenti, militanti LGBT/conservatori, progressisti/tradizionalisti. Da magistrato, Savarese riconosce l'importanza dei diritti. Ma da cattolico non riesce a essere soddisfatto della dimensione semplicemente laica dell'agognato riconoscimento del diritto al matrimonio da parte di persone dello stesso sesso. La "Lettera" cerca di ripensare la tradizione, di rifondare le categorie, di interrogarsi profondamente sulla natura dell'amore, anche omosessuale, di prendere di petto il cuore del problema: l'allontanamento dell'uomo da Dio e la bellezza di un ritorno verso Dio per ciò che l'uomo veramente è, gettando finalmente lontano la paura delle insondabili, inclassificabili attitudini della natura umana. Ibridazione di saggio, racconto e testimonianza, la "Lettera" è un atto d'amore e di fiducia. D'amore verso l'umanità e verso Dio. Di fiducia nella nascita di una rinnovata relazione tra uomo e Dio.