Nelle società industriali degli anni Sessanta e Settanta del Novecento si verificarono in contemporanea tre tipologie di conflitto: generazionale, di genere e di classe. Protagonisti di questi conflitti furono i giovani. La ribellione giovanile fu inizialmente una rivolta individuale, dei singoli nei confronti dell'autorità familiare e di una società avvertita come opprimente. Si espresse tramitew l'assunzione di nuovi stili di vita, trasformandosi successivamente in legame generazionale fino a diventare movimento sociale di contestazione. I giovani, unitamente alla ripresa della lotta operaia e alle rivendicazioni del neofemminismo, si costruirono in generazione politica. Una nuova generazione sviluppò quindi la consapevolezza che non era sufficiente sostituire gli adulti nella direzione della società, ma che occorreva ristruttrare i ruoli e la posizione delle classi per trasformarla in modo radicale e collettivo.