Saggio autobiografico in cui si narra cronologicamente la conflittualità tra istituzioni pubbliche e movimenti di cittadini impegnati nella difesa dell'ambiente nel territorio di Villafranca, che nel 1185 assunse il nome fondativo di Borgolibero. L'autore è stato protagonista delle battaglie per i diritti civili in un contesto di importanti infrastrutture viabilistiche, ferroviarie e dell'aviazione militare. Le vicende narrate riportano trent'anni di attività civica e politica in cui si affronta la contrapposizione tra il forte desiderio delle autorità elette di conservare i privilegi acquisiti e il diritto dei cittadini di rivendicare spazi di democrazia partecipativa e di dissenso sulla presenza militare. Il racconto descrive le lotte democratiche di tre comitati civici, Antirumore aereo, Antitraffico e pro Polo ospedaliero unico, ottenendo l'appoggio del Movimento dei Verdi e del Movimento 5 stelle, ma scarsa attenzione dei partiti di centrosinistra. Da tali attività nasce il dissenso per le scelte di mal governo del territorio adottate dalle forze politiche elette, per cui il conflitto si propone altresì l'obiettivo di sollecitare approfondimenti di "cultura del dissenso".