«Il rapporto tra il segretario del PSI e la destra italiana è un argomento spesso sottostimato o rimosso ma non marginale. Anzi. E qui l'importanza della ricerca pioneristica ma molto attenta di Tommaso de Brabant, giovane ricercatore e brillante intelligenza, su di un intreccio politico, teorico ma anche umano dai tanti e inattesi risvolti. Craxi, uomo di sinistra, non solo diede, dopo un lunghissimo purgatorio, piena dignità agli 'esuli in Patria' missini, ma anche immaginò nuovi scenari che scardinavano gli obsoleti recinti del già ricordato 'arco costituzionale' antifascista, la conventio od excludendum che vietava al Movimento Sociale ogni interlocuzione con le altre forze politiche. Dopo la lunga e dolorosa traversata attraverso gli 'anni di piombo', il MSI-DN era uno strumento politico logorato, roso dalle antiche malattie del neofascismo - frazionismo, leaderismo, autoreferenzialità -, azzoppato da una scissione di vertice importante (Democrazia Nazionale) e privo di prospettive politicamente praticabili. Ad Almirante e alla sua ristretta nomenkloturo - per lo più formata da reduci dell'ultima fase del passato regime - rimaneva soltanto il facile richiamo del 'ghetto' e il ricorso alla solita 'fiera delle occasioni' elettorali. Insomma, il piccolo mondo antico missino: un susseguirsi di nobili battaglie - tra tutte la difesa dell'italianità di Trieste e Bolzano -, intuizioni importanti come il presidenzialismo alternate a commemorazioni nostalgiche, oppure a entrismi velleitari e puntualmente fallimentari» (dalla prefazione di Marco Valle).