«Il primo gesto di attivismo climatico, il più doloroso e radicale, prima ancora di prendere la parola in pubblico, scendere in piazza e cercare alleanze, è cambiare noi stessi». All'inizio del XXI secolo non sono più i partiti ma movimenti come i Fridays for Future o Extinction Rebellion a occultare dietro a iniziative apparentemente simboliche come uno sciopero scolastico un messaggio radicale, le premesse per una «rivoluzione unicorno», una rivoluzione che contro ogni apparenza scoppi davvero. La critica al sistema capitalistico passa ora per l'idea di giustizia climatica, alla base dell'azione ecologista contemporanea, che vuole innanzitutto denunciare il suo e etto negativo sulle possibilità di sopravvivenza biologica della specie umana. Sarà una critica di massa al capitalismo a salvare il mondo dal disastro climatico?