Come e perché interrompere e riorientare la nostra comprensione del Mediterraneo, delle sue storie e culture? Prodotte nel tempo e nello spazio, le geografie e le storie non sono mai neutrali, ma sempre il risultato di imposizioni e contestazioni; sono, in ultima analisi, elaborate e praticate da coloro che hanno il potere di imporre le proprie mappe e cronologie. Ragionando in termini dell'impatto storico e culturale della configurazione mobile, migratoria e mutevole del Mediterraneo, le prospettive proposte in questo volume cercano deliberatamente di smontare e disfare l'autorità dell'archivio attuale. Al suo posto si propone un insieme di considerazioni interdisciplinari e transculturali che permetta a un altro Mediterraneo - subalterno, rimosso e negato - di emergere, per interrogare e interrompere la narrazione abituale.