I democratici emanavano un ottimismo nauseante, dai politologi ai professori, da Hollywood alle pop star, le élite si ergevano ad argine della democrazia liberale, i sondaggi avevano previsto un testa a testa, la stampa era pronta a settimane insonni prima di annunciare il risultato. Ma Donald Trump, quel demagogo velenoso e bigotto, quell'aspirante dittatore, narcisista, razzista, maschilista, incolto e volgare fino all'indecenza, ha ottenuto abbastanza voti per dichiarare la vittoria alle 2:30 del mattino. Delle due l'una: o 75 milioni di americani sono favorevoli a un colpo di Stato o le élite, ancora una volta, non hanno capito niente. Dove erano convinte di vedere un blu oceano hanno avvistato le ombre rosse di un'intera nazione. Un viaggio alla seconda scoperta dell'America.