Intorno al 1860, il pensiero di Carlo Cattaneo andò incontro a una profonda evoluzione. Ne seguì una serie di scritti ultimi sulla civiltà in cui il pensatore italiano indicò l'intelligenza quale fonte primaria di ricchezza e come unica guida di ogni processo economico. Sostituendo le teorie vinciane del rinnovamento dei sistemi e della storia ideale eterna con il concetto di progresso, Cattaneo cercò in questo modo una soluzione al "conflitto vitale" quale uno dei fondamenti ciclici della storia della civiltà. Questa raccolta di scritti si presenta come una premessa metodologica e al contempo un riflesso del pensiero politico di Cattaneo, che sebbene avesse risolto la storia delle società e della civiltà come storia di idee e non di forze reali arrivò a comprendere solo parzialmente il potenziale del divenire e le forze realmente in gioco alla metà del XIX secolo.