"Una Repubblica pura e virtuosa che ha il destino di governare il globo e di introdurvi la perfezione dell'uomo". Così John Quincy Adams definiva gli Stati Uniti, nati da un'esigenza di rottura con l'Europa fortemente avvertita dai padri fondatori, i quali gettarono precise e ben definite basi per la nascita di questa nazione "marittima". Da tali fondamenta prese avvio una lunga marcia di consolidamento del potenziale politico, economico, militare e culturale che ha condotto quella che il geopolitico britannico Halford Mackinder definiva "isola-mondo" ad estendere a dismisura la propria egemonia talassocratica. Questo libro esamina gli aspetti principali della strategia di dominio portata avanti da Washington, ripercorrendo, in un dettagliato excursus storico, le fasi nevralgiche attraverso cui gli Stati Uniti sono divenuti la principale potenza marittima a livello planetario. Prefazione di Claudio Mutti. Introduzione di Giacomo Gabellini