Il prosseneta - consigliere, guida, intermediario - è un'opera a cui Gerolamo Cardano si dedicò negli ultimi quindici anni della sua vita, riportando esperienze e aneddoti della propria esistenza sotto forma di insegnamenti utili per tutti. In questo libro, come in molti altri dei suoi testi, si riesce a penetrare nella mente del suo autore e ci vengono offerti vividi scorci del mondo in cui viveva (bisogna ricordare che Cardano fu un costante biografo di se stesso, e in tutte le sue opere vi sono ricordi, citazioni, fatti che permettono di definire molto chiaramente la sua avventurosa vita). Il prosseneta conserva inalterata la sua freschezza, e tra le tante analisi che Cardano ci riporta, forse le sue descrizioni dei maneggi dei ciarlatani accademici hanno una cupa chiarezza che spesso manca alle sue opere su altri argomenti. Nessun passo delle opere di Cardano suona più vero al giorno d'oggi, quanto le sue istruzioni su come farsi un nome da intellettuale - istruzioni che sgorgano dalla penna di un personaggio spiritoso come lui fu. Anche il ciarlatano potrebbe apprendere da Cardano come costruire, se non una carriera, da pensatore serio, almeno le relazioni che lo rendano famoso in quella che lui definisce come "prudenza politica". Apparso per la prima volta in latino nel 1627 e ristampato in seconda edizione nel 1635, Il prosseneta compare qui in prima edizione assoluta in lingua italiana nella traduzione di Piero Cigada, seguita dal testo originale. L'introduzione di Anthony Grafton, docente all'Università di Princeton, e l'apparato di note di Luigi Guerrini, aiutano a penetrare in profondità nell'opera.