Se si vuole preservare la sostanza della democrazia affermatasi faticosamente nel corso degli ultimi due secoli, non si può rinunciare a utilizzare strumenti vecchi e nuovi per l'informazione e la riflessione: dunque una conoscenza attiva, ben diversa dalla cosiddetta "conoscenza senza pensiero" che avanza in modo preoccupante nella società, e nella stessa scuola. Mai come ora la complessità dei problemi e la gravità delle sfide chiederebbe ai cittadini, alle forze politiche, ai governi democratici un grande sforzo di pensiero critico. Ma non è realistico credere che un impegno del genere possa essere intrapreso senza il forte e consapevole recupero di una dimensione etica, da tempo espulsa dalla sfera economica, dalla piatta navigazione politica, e spesso anche dalla vita personale e relazionale. "...Ma poi: è possibile, è una buona cosa, fare politica senza ideologie, senza un riferimento a un insieme di idee forti, motivanti e coinvolgenti? Anche perché, come si fa inevitabilmente politica attraverso l'antipolitica, così l'antiideologia può nascondere atteggiamenti ideologici, e non nel senso migliore..." L'ambizione di questo libro, come del corso per adulti da cui è stato tratto, è di riuscire a restituire alle parole della politica, oggi così spesso vaghe, vuote, fuorvianti, la loro collocazione storica, il loro senso originario: forse anche qualche possibilità di riscatto, e di un uso più consapevole.