Il processo di integrazione europea ha compiuto più di settant'anni, eppure non è ancora chiaro quale saranno i futuri sviluppi. Un intreccio di competenze condivise con e tra gli Stati membri, un ordinamento comune, un mercato e una moneta unici, un sistema di garanzie dei valori dello stato di diritto e di protezione dei diritti individuali. Eppure se ne continua a mettere in discussione la legittimazione, soprattutto a fronte dei molti vincoli che, insieme ai vantaggi, la partecipazione all'Unione ai governi e ai sistemi giuridici nazionali. Si è giunti perfino mettere in dubbio la compatibilità dell'integrazione con le Costituzioni statali, proprio di recente. Il volume cerca di analizzare le ragioni di questa apparente crisi di identità, mettendo allo stesso tempo in rilievo l'importante ruolo che l'Unione europea ha svolto nel soddisfare i bisogni delle comunità politiche nazionali. Sul presupposto che il principio di legittimità si regga sui valori condivisi del costituzionalismo statale e sulle prestazioni di autorità che il sistema istituzionale deve di necessità offrire nel soddisfare i bisogni dei cittadini, soltanto così assicurando il consenso necessario per governare.