Il sistema delle comunicazioni elettroniche è notoriamente un fattore decisivo per la crescita e la competitività di un paese, ma anche per la sua coesione sociale. Oggi deve misurarsi con la sfida della transizione digitale, che sta modificando radicalmente le domande (esigenze, bisogni, servizi) alle quali il sistema delle infrastrutture di TLC deve far fronte, ma anche le tecnologie che lo configurano; e deve misurarsi con l'altra grande «rivoluzione», la transizione ecologica, che per esso presenta rischi (il crescente consumo di energia degli apparati elettronici) ma anche straordinarie opportunità. La ricerca analizza dunque il ruolo primario delle TLC come abilitatore tecnologico di entrambe le transizioni. Fornendo connettività, le TLC costituiscono l'infrastruttura fondamentale dell'ecosistema digitale; e consentono lo sviluppo di una vasta gamma di tecnologie e servizi necessari per accelerare la transizione ecologica. Ma in Europa (e soprattutto in Italia) il settore delle TLC soffre di una crescente crisi di sostenibilità economica e finanziaria delle sue imprese (e perfino del loro modello di business), che rischia di sfociare nel fallimento di un intero mercato e rende comunque difficile assicurare gli ingenti investimenti che sono necessari. La ricerca analizza i fattori che hanno prodotto la crisi: fattori endogeni, come le politiche pubbliche e le strategie delle imprese, ed esogeni, a livello macroeconomico e geopolitico. Ma le infrastrutture di TLC non rappresentano un optional. La crisi di questo settore non può essere subita passivamente come è avvenuto per altri settori produttivi. Va fronteggiata - oltre che con una ristrutturazione delle imprese e del loro business model - con efficaci politiche industriali, europee e nazionali. La ricerca ne delinea i contorni e suggerisce una serie di misure utili per rilanciare gli investimenti e assicurare i servizi necessari per tradurre la rivoluzione digitale in una realtà effettiva per tutti.