Se la dissoluzione dell'Unione Sovietica ha segnato la fine del mondo bipolare, i tragici conflitti in corso e la irreversibile crisi degli equilibri geopolitici declinati dalla globalizzazione liberista segnano la fine del mondo unipolare a guida statunitense. Emerge un nuovo mondo multipolare che sancisce tra l'altro il venir meno dell'illusoria «fine della storia» in un persuasivo mercato autoregolato «fuori dalla storia». L'ordine multipolare apre una prospettiva pluralistica in un nuovo equilibrio dinamico e complementare di «grandi spazi», di entità continentali in cui convivono Popoli e diversità culturali sulla base dell'appartenenza ad una specifica civiltà: africana, amerindia, araba, cinese, europea, indiana, russa, ecc. Gli autori di quest'opera collettanea analizzano aspetti geopolitici, economici e culturali relativi alle diverse regioni e zone di influenza a stormo sull'intero planisfero: Russia, Stati Uniti, Cina, Africa, Medio Oriente, Europa. Si confrontano in questo volume analisti geopolitici, saggisti, filosofi, storici, politologi ed economisti di diversa formazione e provenienza: Salvo Ardizzone, Filippo Bovo, Hervé Coutau-Bégarie, Alain de Benoist, Giacomo Gabellini, Augusto Grandi, Daniele Lazzeri, Michel Marmin, Francesco Marotta, Alessandro Michelucci, Pietro Missiaggia, Didier Patte, Daniele Perra, Emanuel Pietrobon, Gabriella Slomp, Michel Thibault, Stefano Vernole, Andrea Virga, Giorgio Vitangeli, Eduardo Zarelli, Andrea Zhok.