Ha il segreto del cioccolato l'idea di libertà. Solida o liquida non importa: la sua sostanza (della libertà, non del cioccolato) fluttua nei valori, si rinsalda nei codici. Ma oltre i furori che ne alterano il significato, quell'idea deve poter operare in ciascuno prima ancora che nella forma sterile delle etichette e nei formalismi rigidi delle leggi. Solo così - in una cornice di impegno e responsabilità individuali - si può parlare di "Costituzione, legalità e lotta alla mafia": ogni segmento porta con sé la trappola della retorica che svuota le parole e vanifica gli sforzi, sicché per evitare gli inciampi serve uno sguardo nuovo. Da qui un "laboratorio di belle speranze": filosofi, magistrati, docenti e politici a confronto con i ragazzi, sottoposti al vaglio critico che lo sguardo del futuro rivolge loro. E il cioccolato? C'entra, perché a discutere troppo a lungo della sua sostanza (sua del cioccolato, non della libertà) si rischia di perdere terreno prezioso: la storia insegna come proprio il tempo (già nella forma della tempestività) sia una variabile decisiva quando dalle singole scelte dipendono il bene e il benessere di tutti.