Il volume indaga il tema dell'introduzione delle regioni ad autonomia speciale nell'ordinamento politico-amministrativo italiano, offrendo una ricostruzione d'insieme necessaria per una rilettura comparata della genesi delle regioni a statuto speciale. Ricostruzione che si rivela particolarmente utile per comprendere se alle spalle del regionalismo italiano vi sia stato un progetto unitario e complessivo o se, al contrario, ciascun caso di specialità regionale abbia risposto a dinamiche e contesti differenziati dal punto di vista delle vicende legate alla liberazione nazionale, della posizione geopolitica, della cultura e dei fermenti autonomistici, della presenza di minoranze etnico-linguistiche, della situazione socio-economica. Un secondo interrogativo centrale, che emerge dai saggi pubblicati, è quello formulato già al tempo della rinascita democratica, vale a dire se il regionalismo «speciale» abbia in qualche modo influenzato l'evoluzione della regionalizzazione in Italia. A giudicare dalla tarda attuazione delle regioni a statuto ordinario, la risposta appare scontata. Ma esso è quanto mai attuale ancora oggi, alla luce del cinquantesimo anniversario dell'attuazione delle regioni ordinarie (che coincide anche con l'introduzione del secondo statuto di autonomia della regione Trentino-Alto Adige/Südtirol) e più in generale del processo di differenziazione regionale in atto, così come della necessità di coordinamento delle politiche pubbliche, soprattutto in materia sanitaria, emersa con particolare evidenza in occasione dell'emergenza pandemica che ha drammaticamente colpito anche il nostro Paese.