Quella di Rotzo, comune dell'Altopiano di Asiago, è stata probabilmente la prima amministrazione civica dell'Italia repubblicana interamente composta da donne, fatto che, all'epoca, negli anni Sessanta, suscitò un vasto interesse mediatico, non solo in Italia, ma nella stampa internazionale, in particolare anglosassone. Trovandosi il Comune di Rotzo in una gravissima situazione finanziaria, quanti lo avevano amministrato fino a quel momento, ovviamente quasi tutti maschi, decisero di non presentare liste per il rinnovo del Consiglio comunale, in modo da obbligare il Governo a nominare un commissario prefettizio che sanasse con provvidenze statali il bilancio. A quel punto, un gruppo di donne, guidato dalla maestra Carla Slaviero, presentò a sorpresa una propria lista, incontrando lo scetticismo e l'ostilità di grande parte della popolazione maschile. «Se gli uomini non ce l'hanno fatta [a risanare le finanze comunali] tanto meno ci riusciranno le donne»: questo fu allora il giudizio prevalente - e abbiamo scelto il più benevolo - della parte maschile. E invece, con sagacia e buon senso, l'Amministrazione al femminile riuscì in quella che era ritenuta una "missione impossibile".