La fine del progresso

Editore: Diana edizioni
EAN: 9788896221273
Pagine: 77 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 9 novembre 2017
Collana: Matrici
A partire da 13,00 €

Descrizione

La nostra epoca è orfana del progresso. Fino alla seconda guerra mondiale il paradigma dominante era che l'avvenire avrebbe aperto le porte a un vero e proprio paradiso in terra. Erano pochi i filosofi, i politici o gli artisti a non credere che il futuro sarebbe stato inevitabilmente migliore del presente: si pensava che le guerre sarebbero scomparse; che la politica avrebbe riformato la società e abbattuto le disuguaglianze economiche e sociali; che la tecnica avrebbe sconfitto la miseria e la medicina tutte le malattie. Quanti sarebbero disposti a sottoscrivere un'utopia del genere, oggi che il sol dell'avvenire ha lasciato il passo alla disillusione della realtà? Filosoficamente squalificato il progressismo si è ridotto ad un insieme di buoni sentimenti, luoghi comuni e sterili slogan attraverso i quali si celebrano genericamente la «modernizzazione» e l'«innovazione», lo «sviluppo» e la «crescita». Ciò che persiste dell'utopia progressista è un calderone ideologico di grande povertà concettuale che funziona perlopiù come codice propagandistico dei professionisti della politica e della finanza.

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