Un atto politico? Forse, più semplicemente, un atto di fede verso quella Politica che è sempre stata concepita nella sua essenza primordiale, come arte di servire il popolo ed il cui termine deve essere riferito a quanto vi è di più onorevole ed impegnativo. Questo libro vuole essere una scelta di campo, una scommessa sulla possibilità di distinguere la buona dalla cattiva politica, al fine di spezzare quell'incantesimo della seduzione alla rinuncia, della paura, dei vezzi individuali e rendere finalmente possibile, attraverso la visione, il coraggio, la speranza, ciò che appare impossibile. Infatti, se la politica è considerata come "l'arte del possibile", ovvero dei limiti, dell'abdicazione alla speranza, questo libro vuole difendere a gran voce la necessità di attuare una politica "dell'impossibile", condotta con le giuste dosi di responsabilità, fatica, lungimiranza e visione. Visione e responsabilità sono i due pilastri sorreggenti le pagine di questo atto coraggioso poiché non è concepibile una politica vera e responsabile senza coltivare un ideale per il quale si decide di operare e con il quale ci si confronta in tutte le azioni quotidiane, molto spesso rese insidiose dagli odiatori di professione. Lo si deve ai giovani, ai quali bisogna riconoscere e garantire oggi il diritto alla felicità, dando loro la possibilità di scegliere i propri incantesimi per rendere alla realtà le asserzioni della coscienza e della volontà da concretizzarsi attraverso strumenti che siano contenitori di sapere e conoscenza e che, dunque, abbiano la capacità di realizzare quel grande sogno che può essere costruito solo attraverso l'arte della comunicazione e del buon governo.