"Foglie d'erba", la raccolta di poesie che Whitman andò continuamente ampliando dal 1855 al 1892, è un fiume straripante che trascina, nel suo inarrestabile scorrere, ogni palpito di vita. È respiro vitale, corporeità selvatica, sesso, erotismo, speranza, allegria, esaltazione dell'individuo e insieme della massa, dei singolo e dell'uguaglianza. È puro presente, immanenza, istantaneità. E tanta irruente baldanza Giuseppe Conte, egli stesso poeta, è andato rintracciando nel suo personale attraversamento di "Foglie d'erba", alla ricerca delle poesie più possenti, più trascinanti, più capaci di fondare una nuova mitologia poetica. POstfazione di Harold Bloom, con un saggio di Henry David Thoreau.