Antologia del poeta lituano Vladas Braziunas, che è anche saggista, fotografo e studioso di folclore. Il suo percorso intellettuale è partito da un acuto senso della memoria collettiva e della storia nazionale. Nella ricostruzione del passato ha messo in evidenza i tratti della natura primordiale e della "quotidianità" etnica, ora parafrasando espressioni della tradizione orale, ora attingendo ai miti e al folclore della cultura baltica, ora sperimentando con la lingua e usando attivamente il dialetto come elemento altamente espressivo. Talora struggentemente sensuale, Braziunas privilegia il tatto e canta in particolare il ruolo dei polpastrelli. Più recentemente - come ha ben illustrato il linguista Skirmantas Valentas - Vladas Braziunas ha "virato" in direzione di un poliglottismo militante per collocarsi sospeso fra la catastrofe post-babelica e il miracolo della Pentecoste. Così le 'storie linguistiche' che racconta nei suoi componimenti sembrano ripetere il miracolo del dono delle lingue.