Era il 2 giugno 2021, ero al mare e stavo andando dal parrucchiere con il quale avevo un appuntamento. Squilla il cellulare: era Lina. Ha più di novant'anni. È caduta. Bisogna correre a vedere che cosa è successo. Da quel momento, per più di due anni, è stato un susseguirsi di medici, infermieri, ospedali, fino alla fine, nel luglio 2023. Questo periodo, molto duro, è stato per me il primo vero scontro con la malattia, l'invalidità, la morte. Eravamo appena usciti dalla pandemia e tutti questi eventi mi avevano fatto molto riflettere sull'inizio e sulla fine della vita, sull'adolescenza, sul tempo che passa, su quello che ognuno è e fa per la propria esistenza. Così ho sentito il bisogno di comunicare queste mie emozioni, sensazioni, non attraverso i freddi e liquidi social media, ma attraverso la parola scritta. Ho scritto così delle lettere aperte, che si dischiudono con qualche verso di note ed evocative canzoni, rivolte a chi le ritiene degne della sua attenzione, con l'intento di coinvolgere il lettore accomunato da esperienze simili a percorrere un tratto della strada della vita, insieme.