"All'atto stesso della nascita siamo consegnati alla luce, anche per metafora. E la luce, nelle sue forme e negazioni, è una presenza costante in questa silloge: la luce a cui tendiamo per istinto, che illumina e riscalda, abbaglia e distorce, che è discrimine tra esserci e non esserci, svelare e celare la realtà. In questa attrazione, fascinosa e fatale, carica di incognite e di possibilità, sta il sottile filo rosso di una poesia in cui il tono si fa più piano e riflessivo quasi a far decantare la parola all'interno del verso." (S.V.)