Nello scorrere dei giorni segnati dalla tragedia della pandemia la parola poetica giunge in pura sospensione, come parola-radar capace di captare segnali, di lottare, di attendere la luce di un nuovo giorno. La parola ha tagli scomposti, percorre sentieri inesplorati, brilla come guizzo che avvampa. Poesia che si interroga e riflette sulla sorte che accomuna l'umana specie, le piante e gli animali.