Ho conosciuto i bambini brioscia in periferia. Sono bambini che incassano insulti, angherie da parte di chi è furbo o forte. I bambini brioscia hanno le dita delle mani appiccicose di zucchero o crema al cioccolato. A scuola durante la ricreazione mangiano seduti. Sono poeti perché hanno scoperto di sapere fare le rime - e rime il lettore troverà in bacio sparse in questi carmi - parole che ai loro occhi colorano e trasformano la realtà. Anche la poesia diventa pasta per briosce col tuppo, morbida quanto un cuscino, uno scudo contro ogni violenza, un sorriso in lievito su guance di zucchero.