La guerra è vicina? Non sarà che è anche dentro di noi e che, in qualche modo, la coltiviamo continuamente anche fingendoci estranei? È l'idea che è venuta a Silvano Trevisani e che lo ha spinto a coinvolgere alcuni poeti perché riflettessero, ognuno a suo modo, su quello che sta accadendo, ma anche su quello che è accaduto e che potrà accadere ancora. I dieci poeti che han-no condiviso l'idea sono: Franco Arminio, Luca Benassi, Franco Buffoni, Ennio Cavalli, Valentina Colonna, Vittorino Curci, Giuseppe Goffredo, Davide Rondoni, un poeta di lingua ucraina, Anatolij Dnistrovyj, e un poeta di lingua russa, Igor' Kotjuch, entrambi tradotti da Paolo Galvagni. Un libro, questo, che ha la capacità di esprimere una riflessione profonda, in forma di poesia, su questo vento d'incoscienza che sta attraversando tutti. Perché la poesia ha molto da dire, se i poeti hanno qualcosa da dire.