L'haiku è una forma di poesia giapponese che si estende su 17 more (sillabe brevi). Questo la rende ancora più intraducibile di altre forme poetiche, vincolata com'è a una brevità rigida e quindi tanto più significativa. L'amore/odio per la traduzione, e la creatività che vive fra l'accettare e il superare i vincoli, mi hanno portato a scriverne 180 in tutte le lingue che frequento. A quanto ne so, questa è la prima raccolta di haiku poliglotta (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, più uno in napoletano), che sia mai stata pubblicata. Siccome questi haiku non sono nati come semplice gioco letterario, ma hanno seguito gli umori, il tempo e i giorni dell'autore, si sono presi molte libertà rispetto alle leggi poetiche del paese di origine. Per esempio, pochi haiku di questo libro contengono un kigo, un riferimento alla stagione. In compenso, ce ne sono di ogni altro genere: narrativi, a dialogo, a tema, e diversi sono multilingue, in cerca di assonanze o risonanze babeliche.