"'États de chose' di Habib Tengour - scritto nel 2014 - raccoglie a distanza visioni, incubi, perdite private e dettagli di assenze pubbliche... degli anni '90 in Algeria. [...] In questa raccolta l'enorme lavoro del poeta algerino è stato proprio quello di disegnare lo spazio dell'etica collettiva disfatto e muto, attraverso parole affilate dalla lama del dolore individuale, del vuoto, della perdita." (da Note su 'États de chose'). "Questa raccolta bilingue di Habib Tengour è il frutto dell'ultimo lavoro di Egi Volterrani come traduttore letterario [...]. L'idea di traduzione che perseguiva e che ci lascia consta di cura e tempo. La cura di semi e parole richiede la stessa attitudine, la stessa capacità di pensare in termini di metamorfosi. Immaginare la distanza necessaria per permettere lo sviluppo di ogni singola piantina è uguale a seminare parole in spazi ariosi del foglio perché attecchiscano versi nell'altra lingua." (da 'La corda dell'oblio')