Dapprima soprattutto testimone della vita altrui - coi racconti in versi Nessuno vince il leone (1988) e La Buranella (1996) - Bianca Tarozzi si è poi, nelle numerose raccolte successive, pure occupata di se stessa dedicando molta attenzione alla struttura generale dei singoli volumi. Così, anche se nelle Devozioni domestiche prevalgono le occasioni autobiografiche, non mancano i personaggi e i paesaggi storici: il dopoguerra con le sue rovine, gli anni di piombo e l'undici settembre. Il ritmo, irrinunciabile, è un endecasillabo terremotato, spezzato, che si accompagna ai settenari e ai quinari. In questo itinerario devozionale rivivono emozioni e affetti che non vorremmo lasciarci alle spalle.