"Si potrebbe ascrivere questa nuova opera di Sergio Tardetti a quella che viene definita "poesia d'occasione", quella poesia che celebra ogni sorta d'evento o un qualche avvenimento, dettati da particolari circostanze. Va anche detto che ogni scritto poetico è - o può essere - d'occasione, giacché la poesia è l'arte dell'individuale, del saper cogliere dall'esperienza e dalla percezione del sentire e permette di concedersi alla vita. Parola poetica che "In limine" assume una postura ben definita nel disegnare il paesaggio interiore di Sergio Tardetti che offre al lettore, con una scrittura sobria e controllata, l'opportunità di farsi leggere dentro e, al contempo, entrando egli nel lettore, porge dei versi che appartengono a ciascuno o, quantomeno, ognuno in essi può ritrovarvisi - avendola vissuta - una situazione similare. Una silloge, se vogliamo, anomala rispetto alle precedenti produzioni di Tardetti in quanto mono/biografica laddove egli rimembra la figura materna che celebra, ricordandola nell'unico modo che si ha per continuare a sentirla accanto, sentirla viva in sé, trovando nel ricordo, il calore del conforto." (dalla prefazione di Bruno Mohorovich)