Raccolta di canti intrisi di spirito religioso e amore divino, e soffusa di melanconia per un bene perduto: è questo che la natura, grande manifestazione di Dio e manto di cui si ricopre per mostrarsi nella vita dell'uomo, diviene nelle 86 liriche tratte da poemi in lingua bengali di Rabindranath Tagore. Un medesimo tema fa da filo conduttore della raccolta: la solitudine dell'uomo di fronte alla prodigalità di Dio, e la necessità di offrirsi a lui come un frutto maturo, pronto a donarsi. Una poetica che assurge al rango di filosofia e religione nel caso di Tagore, che recupera i motivi propri della cultura indiana, riuscendo a imporsi nella cultura occidentale con le proprie tradizioni speculative, offrendo tutto questo ai suoi lettori come in un paniere ricolmo di frutta a cui attingere.