2La raccolta si compone di più sezioni: Armature fragili, Partiture incomplete per gli occhi, Canzoniere dello sguardo. E a partire dai primissimi versi, una volta ancora, il soggetto sono gli occhi, o - meglio - un plurale maiestatis ("Ogni sera prendiamo congedo dagli occhi"), ma sono gli occhi a congedare...sono loro l'agente. I sogni poi arrivano come un "privilegio" e dunque si abbassa la guardia e a chiudere la strofa è ancora la parola: "una parola si allunga nella voce di chi in silenzio ancora chiama". È una dichiarazione di poetica. La poetica dell'ascolto e dello sguardo, della parola che si fa carne, e talvolta... brucia." (dalla prefazione di Marta Celio)