"Il libro è un palco su cui va in scena un cabaret tragicomico che non è nient'altro che lo specchio, a volte fedele, a volte un po' appannato, a volte deformato della vita di tutti noi. Nei suoi testi non possiamo distinguere la risata dal pianto, la gioia dalla tristezza. Cito è un clown che in ogni testo, in ogni gesto mescola i sentimenti più disparati, a volte opposti tra di loro. Come ci ha detto lui stesso, in questi suoi scritti c'è il vero Steiger-pensiero e non le opinioni dei personaggi creati dall'autore. C'è il Cito allegro e triste, pensoso e burlone, pessimista e positivo. Uno che non dà mai soluzioni definitive ma che fa riflettere, sempre. Anche su temi e argomenti di spessore, che spesso si annidano tra le righe di componimenti apparentemente banali e bizzarri. Il libro rivela aspetti sorprendenti di una persona, non solo dei suoi personaggi."