Le poesie della silloge finiscono per nutrire il nostro immutato dolore con un effetto comunque lenitivo, partecipato e condiviso. Nella sua visione la parabola della vita sfuma nei suoi contorni materici e si colora di quelle tinte che solo versi ispirati sanno restituire. I versi di Stanislao sono anche un disordinato album di ricordi fraterni, foto emozionali virate nel colore viola della mancanza. Agglomerati di parole che sono impregnate del sapore di opportunità perdute, di prospettive accartocciate.