Dio non si compra e non si vende, dice il poeta, in questa silloge di trentatré liriche, quanti gli anni di Cristo, che sembrano altrettante particelle, come dei quanti energetici, ondulanti tra le pagine, quasi scannerizzandole, per purificarne i significati di parole molto importanti per la nostra vita: amore, bellezza, gioia. Significati che "i mercati" hanno strumentalmente travisato, inquinato. Parole violentate quotidianamente dall'assordante, schiavizzante e ipocrita marketing del pensiero unico totalizzante massmediale, ma di fronte a una tale violenza culturale il poeta si appella con coraggio alla lucidità delle ragioni provenienti dal sentimento identitario della fede. Egli annuncia che siamo ancora in tempo per rimediare, certo che la rotta si può invertire, giacché il dolore e la morte non hanno vinto, parole queste dettate dal pensiero emotivo che mette in moto l'anima (ed essa il corpo!), spingendo il lettore a rigenerarsi, immergendosi nell'energia positiva, pulita, disinquinante.