Le poesie in genovese di Andreina Solari «somigliano agli ardui percorsi nelle vie dell'entroterra ligure», scrive Alessandro Guasoni: sorprendenti, di inusitata bellezza, complessi da affrontare. Un ponderato lavoro letterario declinato nella scelta delle parole, spesso arcaiche, nella formazione dei sintagmi, spesso insolita, negli accostamenti di immagini. L'autrice trae ispirazione il più delle volte da ricordi e stati d'animo legati al passato, che suscitano riflessioni e meditazioni sull'essere e sul destino umano; un invito a percorrere le vie della memoria, privata e universale a un tempo. Poesie scritte in una lingua scabra e petrosa, e non può essere casuale il richiamo a Montale in limine ad uno di questi testi, dove è ripreso il concetto di «male di vivere»; una lingua perciò assolutamente consona al paesaggio, anche interiore, descritto. Prefazione di Alessandro Guasoni.