Versi, e non poesie, composizioni poetiche, liriche, ballate, ecc. perché ciò che subito e soprattutto distingue questo ammasso stellare di composizioni è la casuale, volutamente irregolare frammentazione delle dimensioni, delle strutture, degli indirizzi e dei destinatari, talvolta addirittura del linguaggio. Al punto che la sua metrica tanto libera da negare ogni misura (abbondano i parisillabi, specialmente i quadrisillabi e i senari che accentuano il tono discorsivo e disimpegnato) finisce per assumere, sempre più nel corso della lettura, un ruolo unificante, identificante e funzionale al programma che la poeta, Silvia Signorelli, giovane ma non giovanissima, espone con lucidità e misura nella Nota biografica: «Ho deciso di pubblicare questa raccolta - ci dice Silvia - come un movimento di apertura e di amore». Quindi «il significato letterario è sinergico al desiderio di comunicare l'.affettività».