"La poesia nasce esclusivamente dal dolore del poeta. Dalle più alte ferite del corpo, dall'esasperata tensione, dall'oceano attraversato in apnea. In questo senso posso affermare che Sidera Mantica Rondoni è poeta. Il dolore delle sue liriche è presente in tutti gli aspetti; anche quelli dove affronta sentimenti altri. La Rondoni non scrive semplicemente, inchioda la penna al foglio, lo fa urlare di rabbia, lo tiene sospeso, lo inonda di lacrime e sudore. Il motivo per cui non mi ha generato noia quando ho letto versi d'amore. Poiché è il dolore la cifra poetica di Sidera Mantica Rondoni. Nella lirica Ferite scrive: A volte le parole degli altri / pizzicano come sale / e pungono come ortica. Le parole bruciano e feriscono, si tramutano in armi formidabili, in lame taglienti. Non sono un gioco dove gli invitati, sorridenti, si siedono a un banchetto apparecchiato dal privilegio dell'ottimismo. Nella poesia non esiste l'ottimismo, esso rimane termine inutile che veste un foglio bianco coperto da segni neri". (Olmo Losca)