Silloge composta da poesie scritte nel periodo 2012-2023. Il verde come colore, suggestione, immagine che rimanda allo sfruttamento della natura e al colonialismo. Fauna e flora - esseri umani inclusi - vanno (ri)evocati a colpi di versi, così come il mondo minerale. Un incendio doloso o l'eruzione di un vulcano possono ridurre il verde in grigio in un nonnulla. Sono versi senza rime che elogiano chi è capace di esplorare senza sfruttare la natura e il prossimo. In questo blocco poetico verde-grigio, sono visibili le screziature di una poesia più urbana legata a una quotidianità vissuta nel cuore dell'Europa centrale, lontano da casa e con - sullo sfondo - gli echi non più così lontani della guerra.