L'eterna battaglia del femmineo sconvolge questi versi, che si caratterizzano per l'uso di un classicismo mai spossante. Tornano i miti, tornano le armature e il sangue, per scatenare la veemenza di chi deve restare in vita a tutti i costi, ieri come oggi, anche quando il destino è avverso, in un mondo che è sempre appartenuto al maschile. Un ritmo tradizionale e tuttavia contemporaneo, che rivendica fino alla fine il linguaggio come dote della donna, sempre sottovalutata, così come la sua forza, il coraggio, l'istinto di sopravvivenza, la voglia di riscatto e, perché no, anche il rancore. (Mirea Borgia)