"Stazioni" è una raccolta di poesie disordinate, un percorso immaginario in cui l'autore scruta in altri mondi e poi, per nostalgia del terreno e del marino, guida di nuovo a guardare a ciò che è in questo mondo, per ritrovare la bellezza di ciò che è già sotto gli occhi, e talvolta non notiamo. È un libro di desideri e mancanze, a volte consolatorio e a volte come un pugno, un libro che come suggerisce il titolo è stazione, posto in cui si arriva e posto inevitabile da cui ripartire.