L'attualità di quanto scrive Giovanni Meli nel suo bestiario è sorprendente. A parlare sono gli animali dotati di ironia, conoscenza, coscienza e senso critico. È una lettura necessaria per la crescita umana, sociale e culturale di ogni "uomo" che voglia definirsi tale. Il siciliano adoperato dal poeta è quello di fine Settecento e riporta, talvolta, dei termini in disuso e anche parole che non hanno un esatto corrispettivo in italiano. La traduzione è stata fatta con l'intento di rispettare il significato letterale, la metrica, le rime (anche con assonanze e consonanze), tenendo in considerazione le differenze linguistiche e grammaticali tra il siciliano e l'italiano.