«Roversi è un autore che non si smentisce, non rinnega innanzitutto il suo precipuo modo di vedere le cose, né il metodo (o lo stile) con cui le spinge e le tira fino a rovesciarle (non uso a caso questo verbo ... ). Ma appunto bisognerebbe intanto partire dalle cose, termine comodo in cui includiamo soprattutto degli "accidenti", luoghi quasi topologici in cui quella che al poeta sembra una realtà notabile nel giro di pochissimi versi si torce e si ribalta come un nastro di Moebius. Succede tutto molto in fretta, nel pensiero poetante di Roversi» (dall'introduzione di Giacomo Cerrai)