"In Status quo io dialogo col tempo. Lo faccio direttamente, sperando in un improbabile ascolto, ma più spesso in modo indiretto, osservandomi dentro, mentre la mia vita scorrendo mi porta ad oggi. Il tempo è una dimensione con cui ogni giorno mi incontro e mi scontro. Ora inesorabilmente veloce, ora irritabilmente lento. Sempre accanto a me e in me lo percepisco, come il più silenzioso e discreto dei compagni, la mia migliore risorsa, ma anche il più terribile e impossibile dei tiranni, pronto a trascinarmi sempre oltre, ad impaurirmi o a regalarmi a sorpresa la speranza in una dolce e illusoria sensazione di poter aspirare all'eternità". Dall'introduzione dell'autrice.