Il libro è stato concepito come un pellegrinaggio di "resurrezione" letteraria. Rolando Andrade ha scelto il viaggio in solitaria che gli avrebbe permesso di compiere questo percorso mentale ed emotivo. I testi potevano forse essere cronache o racconti in prosa, ma sono inspiegabilmente diventati «Canzoni». Un viaggio poetico, un ritorno alle fonti. Il poeta argentino, sebbene continui la tradizione del cosmopolitismo tornando alle letterature europee, compie il gesto dirompente di non cedere alla tentazione di ritornare agli scritti dei viaggiatori in Patagonia. I suoi versi sfidano questa consuetudine errando attraverso mari, isole e arcipelaghi remoti, aprendosi ad altri spazi, altre lingue, altre culture che fanno parte di un immaginario più ampio: quello del Sud globale.