Prima, nel tempo come nel nome della raccolta, figure di donne, di segno nero su bianco, sottile o spesso, fervido, pensatamente rapido, non bisognose di nomi, chiose, narrazioni, altro: assolute. Poi, per gioco, in scommessa di teatro e d'empatia, nomi, piccoli testi, brevi elegie: sguardi che, spostandosi, col loro minimo peso tracciano possibili storie, collane di senso, scene d'anima, identità: parole che subito riportano lo sguardo alle figure, allegramente o amaramente, a ri-vedere, ri-conoscere, ri-immaginare.