Con questa raccolta, versi di un paesaggio caro all'anima e alla vita, proseguiamo sul binario di frontiera fondato dalla collana Fare Voci con volontà sempre più risoluta. Curare libri per riconoscere e inventare una geografia della scrittura e del gesto poetico, per mettere sulle pagine un luogo di incontro e confronto, dove "si coniugano una volta di più le ipotesi dell'autoritratto e del diario, del poeta che si fa specchio a se stesso e alla storia - alle storie - specchio sofferto e attraversabile però, soglia appunto, varco, realtà di restituzione e cambiamento al tempo stesso, testimonianza diaristica d'un universo concentrazionario in cui confessare - e sconfessare - l'invidia e la preghiera ma anche la determinazione al vivere aperto e la disponibilità alle più delicate situazioni della condivisione e della presenza, sia pur minacciate dallo sconforto e dalla ferocia del nulla. Ed è proprio in risposta al nulla, tuttavia, che si accendono, strada facendo, alcuni dei testi più forti e belli dell'intera raccolta" Queste le parole con cui Giancarlo Sissa apre "l'andare illogico" del goriziano Roberto Marino Masini.