«Il poeta è chiamato ad un compito ulteriore rispetto a quello di dare un senso alle parole, è chiamato a porre al centro il meccanismo stesso della significazione. Il vero poeta è tale proprio perché, scardinando la configurazione usuale del linguaggio e quindi della significazione, destruttura una configurazione semiotica assumendosi la responsabilità di configurarne un'altra. In altre parole, la poesia è tale quando rifiuta decisamente il campo chiuso della significazione consueta, terreno di caccia privilegiato della retorica, e porta il linguaggio in un'oscillazione perenne tra significazione e non significazione, tra silenzio e grida fragorosa, tra indulgenza e rabbia irrefrenabile» (Dal commento di Marco Incardona)